Noi crediamo che i sintomi che percepiamo quando l’influenza ci colpisce derivino dal virus stesso che ci ha contagiato: in realtà sono dovuti alla risposta difensiva del nostro organismo contro il virus. Innalzare la temperatura del corpo, e quindi provocare la febbre, è un’arma del sistema immunitario per tentare di eliminare i virus, i quali faticano a sopravvivere a temperature elevate.
Il motivo della virulenza di un’epidemia di influenza deriva dall’alta contagiosità e dalla elevata capacità di sopravvivenza del virus nell’ambiente. Una persona che ha contratto l’influenza è già contagiosa da 1 giorno prima a 5 giorni dopo la comparsa dei sintomi e quindi molto prima che anche lei stessa sappia di avere l’influenza. Fuori dal corpo umano, il virus può sopravvivere fino a 48 ore su superfici dure e non porose: per questo è così importante lavarsi sempre bene le mani dopo essere stati in spazi pubblici affollati o sui mezzi pubblici, avere toccato maniglie di porte o avere maneggiato denaro.
Spossatezza, naso chiuso, naso che cola, brividi, dolori, febbre e malessere generale son alcuni dei sintomi che possono insorgere quando si soffre di malattie da raffreddamento. Le cause e il decorso di questi disturbi tipicamente invernali sono diversi, così come diversi possono essere i sintomi con cui si manifestano e la loro intensità.
In ogni caso, quando il problema diventa un ostacolo al normale svolgimento delle attività quotidiane, lo si può affrontare con risposte specifiche scegliendo i prodotti più adatti ai sintomi in corso e alle proprie esigenze personali.
Influenza e raffreddore spesso sono considerati la stessa cosa, poiché condividono alcuni sintomi, ma non è così. Sia l’influenza che il raffreddore sono infezioni virali, quindi entrambe sono spesso accompagnate da tosse e mal di gola. Ma mentre il raffreddore è un’infezione locale di naso e gola e in sintomi – quali congestione, scolo nasale e mal di gola – sono una risposta diretta alle aree colpite dal virus, l’influenza ha un quadro sintomatologico più complesso e un generale senso di malessere.
I sintomi del raffreddore possono essere presenti tra i sintomi dell’influenza ma non il contrario.
Un raffreddore non è accompagnato ad esempio da dolori ossei e muscolari, da mal di testa o da febbre.
Il virus influenzale , appartenente al gruppo degli ortomixovirus, è il responsabile dell’influenza che ogni anno colpisce molte persone. Questo virus si identifica in tre diversi tipi, chiamati A, B e C:
L’influenza è una malattia che colpisce ogni anno milioni di persone. Ci sembra quindi ormai facile riconoscere i sintomi, d’altronde sono noti e comuni: spossatezza, dolori muscolari, naso chiuso e… febbre.
Ma se i sintomi sono molto frequenti non vuol dire che siano sempre presenti. I ceppi virali che causano l’influenza sono diversi e alcuni possono dare diversi sintomi come un’influenza senza febbre.
Ma come riconoscere un’influenza se non avvertiamo il suo sintomo più classico, cioè la febbre? Se la patologia è caratterizzata dalla presenza di altri sintomi rivelatori di questa condizione, ovvero:
Se presi singolarmente questi sintomi sono facili da confondere con un brutto raffreddore o con un periodo di forte stanchezza. L’influenza senza febbre può comunque durare dai 2 ai 7 giorni, ed essendo a volte provocata da virus parainfluenzali è più facile contrarla in primavera e autunno rispetto all’inverno, terreno di caccia dei virus influenzali classici.
Anche se i sintomi sono diversi l’approccio farmacologico è lo stesso dell’influenza classica, perché si parla sempre di infezione virale. Farmaci da banco a base di paracetamolo e ibuprofene sono i più usati, ma anche concedersi il giusto riposo a letto è fondamentale nella via verso il completo recupero. Per i sintomi respiratori si possono integrare medicinali ad uso topico per alleviare il mal di gola, come antisettici o anestetici locali che possiedono anche proprietà antinfiammatorie, o per liberare il naso chiuso con decongestionanti nasali.
Quando l’influenza arriva ci prende di sprovvista e i sintomi ci colpiscono nel giro di qualche ora. Ma c’è una prima fase di risposta immunitaria del nostro organismo nella quale l’ipotalamo, l’organo che ha il compito di regolare la temperatura corporea, alza la temperatura del nostro organismo per cercare di rallentare l’azione del virus. È in questa fase di riassestamento che avvertiamo la sensazione di freddo, che scompare una volta che il corpo ha raggiunto la temperatura definita “febbrile”. Anche i brividi legati al freddo sono dovuti alla vasocostrizione periferica e sono un meccanismo che il corpo utilizza per far aumentare la temperatura e portarla in alto velocemente.
I raffreddori sembrano tutti uguali perché simili sono i sintomi. Le cause però possono essere molto diverse e una giusta diagnosi è fondamentale per capire come agire per curarlo.
Il mal di gola è uno dei primi sintomi a comparire ed è anche uno dei primi a scomparire, nel giro di un paio di giorni. Il mal di testa, la congestione nasale e il naso che cola invece ci accompagnano nella fase più acuta della malattia che può durare fino a 7 giorni. Dopodiché il raffreddore può dirsi guarito, se non fosse per il colpo di coda della tosse. Questo sintomo tende a presentarsi abbastanza tardi rispetto ai primi sintomi, anche dopo 3-4 giorni, ma può accompagnarci anche per settimane dopo la sua comparsa. È sicuramente il sintomo con il decorso più lento e fastidioso.
Quello che tutti vogliamo dopo aver contratto l’influenza o il raffreddore, oltre a cercare il modo di alleviare i sintomi, è quello di guarire e ripartire in fretta. Ma il decorso di una malattia andrebbe sempre accompagnato e mai forzato. Non è quindi sano ripiombare nelle vecchie abitudini dopo che il corpo è appena uscito da una dura battaglia contro il virus, perché potremmo incappare in una spiacevole ricaduta. Riprendere le normali attività quotidiane con un corpo ancora debilitato ci espone così al ripresentarsi dei sintomi. Chi va piano va sano e va lontano, anche con il raffreddore.
Non esiste una dieta specifica per combattere il raffreddore, ma quello che possiamo fare è tenere un regime alimentare sano ed equilibrato, soprattutto nella stagione influenzale che va da dicembre a marzo, poiché ci aiuta ad irrobustire il corpo in vista di un attacco virale. I cibi e le bevande sane contengono al loro interno principi attivi, come la vitamina C presente in molta frutta e verdura, che sono antiossidanti naturali che innalzano le barriere del sistema immunitario. Bere molto è utile per mantenere le mucose delle vie respiratorie ben idratate.
Il naso è diviso in due diverse cavità nasali che aprono in due diverse narici. Un forte raffreddore ostruisce queste cavità o per via della produzione di muco o per la vasodilatazione dei vasi sanguigni delle mucose nasali. La secrezione di muco, e soprattutto l’infiammazione, può avvenire in modo non simmetrico, occludendo una cavità nasale ma non l’altra. Così possiamo paradossalmente comunque respirare, ma a capacità ridotta.
Non sempre il naso chiuso da una narice è sintomo di un raffreddore; può capitare infatti di soffrire di congestione alternata, ovvero un processo controllato dal sistema nervoso autonomo. A seconda del momento della giornata, il corpo può gonfiare la mucosa di una delle due cavità nasali con del sangue non permettendoci di respirare bene da quella narice. La congestione alternata è un meccanismo di manutenzione che garantisce alle mucose e alle ciglia che la rivestono una meritata pausa dal passaggio dell’aria.
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