L’influenza accompagna l’umanità da millenni, si potrebbe quasi dire che sia la malattia più antica del mondo. Già Ippocrate aveva descritto i suoi sintomi nell’antica Grecia, ma furono i romani a collegare la sua comparsa alla stagionalità. E infatti proprio il termine influenza, coniato molto più tardi dalla medicina medievale, deriva dal latino influentia, ed è legato al tema dell’astrologia.
Si credeva infatti che la malattia fosse strettamente correlata ad un’influenza sfavorevole degli astri, che caratterizzava quel periodo dell’anno che andava tipicamente da dicembre a marzo. Abbandonate le antiche credenze, l’influenza negli ultimi secoli è divenuta una delle malattie più conosciute nonché ancora più diffuse sul pianeta.
Ma cos’è di preciso l’influenza? L’influenza è una malattia infettiva acuta di origine virale che colpisce varie aree del nostro organismo, con sintomi che spesso coinvolgono il sistema respiratorio.
Gli antichi romani avevano intuito correttamente che la stagionalità potesse essere un fattore decisivo sull’incidenza della malattia, e infatti ancora oggi compare generalmente nei mesi invernali, ma fattori come stati di debolezza fisica e maggiore vulnerabilità sono decisivi per il suo insorgere.
Il virus influenzale, appartenente al gruppo degli ortomixovirus, è il responsabile dell’influenza che ogni anno colpisce più persone di qualsiasi altro virus. Questo virus si identifica in tre diversi tipi, chiamati A, B e C: il virus tipo A e il virus tipo B, responsabili della sintomatologia influenzale classica; il tipo C, di scarsa rilevanza clinica (generalmente asintomatico).
Ma perchè sembra impossibile debellare una malattia le cui complicanze uccidono nel mondo dalle 300mila alle 650mila persone ogni anno ? Perché il virus influenzale possiede una caratteristica molto particolare: la capacità di ricombinarsi con altri virus influenzali.
I virus influenzali umani e quelli aviari possono ad esempio infettare un animale e in quell’ospite ricombinare il proprio RNA. Questa mutazione virale è uno dei motivi della variabilità dei nuovi virus che ogni anno ci troviamo ad affrontare senza la possibilità di sviluppare un’immunità permanente.
Ma come si caratterizza di preciso l’influenza? L’influenza è una malattia che si manifesta con un insieme di sintomi, dovuti più alla reazione del nostro organismo all’invasione virale che al virus in sé. Febbre e tosse sono alcune delle armi che il nostro organismo usa per combattere l’infezione virale e sono delle specifiche contromisure.
La febbre, ad esempio, è un’azione di innalzamento della temperatura usata per rallentare la forza del virus che non sopporta bene le alte temperature, mentre la tosse è un metodo con il quale l’organismo cerca di espellere il muco in cui sono intrappolati i microrganismi.
Altri sintomi dell’influenza che si possono manifestare sono:
● mal di testa,
● mal di gola,
● dolori ossei e muscolari,
● spossatezza,
● brividi.
Questi sintomi compaiono all'improvviso in un arco di 3-6 ore per poi protrarsi per alcuni giorni. I sintomi più acuti, come la febbre alta, scompaiono nel giro di 2-3 giorni, mentre altri, come la tosse, possono avere degli strascichi per alcune settimane. Generalmente la malattia tende a risolversi in 3-7 giorni.
In un soggetto sano l’influenza ha un’evoluzione benigna grazie al nostro sistema immunitario che tende ad arginare la malattia. Tuttavia, si può comunque agire su tutti quei sintomi influenzali che compaiono e che ci debilitano con un trattamento “sintomatico”. L’automedicazione offre farmaci da banco analgesici e antipiretici, come il paracetamolo e l’ibuprofene per alleviare i sintomi influenzali generali, come febbre, mal di testa e dolori generalizzati.
Gli analgesici in generale possono dare sollievo anche a sintomi come mal di testa e mal di gola.
La grossa differenza tra paracetamolo e ibuprofene è l’azione antinfiammatoria, assente nel primo e invece presente nel secondo, ma sono entrambi ampiamente utilizzati per combattere i sintomi dell’influenza in quanto offrono un buon profilo di sicurezza .
I farmaci non sono l’unico rimedio utilizzato per combattere i sintomi influenzali, perché sempre più persone cercano rimedi alternativi naturali, magari donne in gravidanza o allattamento.
Tra questi sicuramente va ricordata la Vitamina C, non sono per le sue proprietà immunostimolanti, ma anche perché l’infezione virale tende a diminuire la sua normale disponibilità nel corpo. Non è un mistero che la vitamina C venga usata anche come principio attivo associato a farmaci di sintesi per le sue proprietà antiossidanti. Quindi succo di arancia e limone, diluito con acqua tiepida è davvero un toccasana, aiutando anche ad idratarsi.
Sì, perché alle volte i rimedi più utili sono anche quelli più semplici da seguire. La buona idratazione, ad esempio, è un aspetto essenziale durante l’influenza. È importante berne almeno 2 litri al giorno, magari assunti in combinazione con altri ingredienti naturali: té, brodi caldi, ma anche tisane con aggiunta di miele che agisce sia sulla tosse, sia sulla gola irritata.
Il detto “prevenire è meglio che curare” si applica anche all’influenza. Per un adulto in salute l’influenza non è una malattia pericolosa, ma è comunque molto fastidiosa, arrivando a metterci completamente KO per alcuni giorni, mentre per i soggetti a rischio la prevenzione diventa molto importante. Le due principali soluzioni nella prevenzione oggi rimangono il vaccino anti influenzale e le buone norme di protezione personale.
Le norme di protezione personale sono sempre utili e andrebbero sempre seguite, non solo nei periodi invernali, e si possono dividere in due categorie.
Norme per evitare di contrarre il virus:
Norme per evitare di diffondere il virus:
L’influenza solitamente dura dai 3-7 giorni, ma alcuni sintomi, come la tosse, possono perdurare per alcune settimane.
In alcuni rari casi l’influenza può protrarsi più a lungo della media, ma i sintomi acuti solitamente scompaiono nei primi 2-3 giorni. Se i sintomi persistono per oltre 1 settimana o non tendono a migliorare, è consigliabile rivolgersi al medico.
L’influenza si trasmette attraverso le vie aeree:
L’influenza è altamente contagiosa, sia nella sua fase acuta di comparsa dei primi sintomi influenzali, sia addirittura nella fase asintomatica di incubazione, che può durare da 24 a 96 ore.
Dopo circa 5 giorni dalla comparsa dei primi sintomi.
La febbre alta dura solitamente 2-3 giorni per poi scomparire entro una settimana.
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